I disturbi del sonno colpiscono una larga percentuale della popolazione in modo trasversale, colpendo uomini, donne e bambini.
Molto spesso, anche se non è noto, questi problemi sono legati alla respirazione, alla bocca e ai denti.
L’odontoiatria del sonno è una disciplina che si concentra proprio su questo tipo di problemi e, prima ancora di come trattarli, si focalizza sulla prevenzione.
A fine giugno il Dr. Cagnin ha concluso il suo percorso di specializzazione in Odontoiatria del Sonno, portando a termine il Master in Medicina del Sonno all’Università di Bologna.
Grazie a questo percorso, ha acquisito conoscenze e competenze inerenti al sonno e alle patologie ad esso collegate, in modo da poterle mettere a disposizione dei pazienti di Studio Cagnin.
Disturbi del sonno: alcuni dati
I disturbi del sonno non sono affatto rari, al contrario, potremmo definirli molto comuni: ne soffre 1 persona su 3.
Quando parliamo di disturbi del sonno, non parliamo solo di insonnia.
Nella categoria “disturbi del sonno” rientrano infatti i disturbi del respiro notturno, i disordini del ritmo sonno-veglia, le OSAS e l’eccessiva sonnolenza diurna.
La diffusione dei disturbi del sonno nella popolazione mondiale è anche confermata da un’altra stima: il 50% della popolazione assume -o ha assunto- farmaci per dormire.
Ma come riconoscere i disturbi del sonno e cosa fare a riguardo?
Disturbi del sonno: sintomi
Come abbiamo già accennato i disturbi del sonno sono di varia natura. Per ognuno di essi, esistono delle diagnosi e conseguenti trattamenti specifici.
Tuttavia possiamo osservare alcuni sintomi che possono funzionare da “campanello d’allarme” e spingerci ad indagare più approfonditamente.
I disturbi del sonno, in generale, sono infatti causa di:
sonnolenza diurna
senso di fatica
irritabilità
difficoltà nel mantenimento della concentrazione
difficoltà nell’abilità manuale
disturbi percettivi
illusioni e allucinazioni (visive o tattili)
difficoltà nell’orientamento.
Disturbi del sonno: cause
Le cause che possono inficiare la qualità del nostro sonno sono molte e di diversa natura.
Per esempio, i disturbi del sonno possono essere ricondotti a cause psichiche, come depressione, ansia, disturbo bipolare; oppure possono essere correlati a problemi di tipo neurologico.
Altri fattori che possono influire sulla presenza di disturbi del sonno sono i disturbi della tiroide, ipertensione, nevralgie, disturbi gastrici, asma bronchiale e addirittura allergie alimentari.
Ci sono poi tutte quelle abitudini che possono influenzare negativamente la qualità del nostro sonno e quindi, in maniera se vogliamo indiretta, essere causa o concausa dei disturbi del sonno.
Tra questi ricordiamo l’abuso di alcol e caffè, un’alimentazione scorretta, svolgere attività sportive entro le 3 o 4 ore prima di coricarsi e l’utilizzo di dispositivi elettronici nelle ore serali.
Apnee notturne: rimedi
Tra i disturbi del sonno, quello che ci spaventa di più, soprattutto se il problema affligge i bambini – e che, in effetti, può avere conseguenze sul nostro stato di salute generale – è quello delle apnee notturne.
L’odontoiatria può intervenire nel trattamento delle apnee notturne con l’utilizzo di dispositivi notturni quali il TRD (Tongue Retaining Device), un dispositivo da indossare durante la notte che mantiene le vie respiratorie percorribili, o il MAD (Mandibular Advancing Device), uno strumento che sostiene lo slittamento della mandibola, allo scopo di mantenere le vie respiratorie facilmente percorribili.
L’odontoiatra, inoltre, saprà informarti su quali sono i comportamenti e le abitudini da evitare per prevenire o contribuire al trattamento delle apnee notturne e degli altri disturbi del sonno.
I disturbi del sonno nei bambini
Abbiamo già accennato che i disturbi del sonno colpiscono una vasta percentuale della popolazione, senza fare differenze di genere o di età.
I disturbi del sonno colpiscono infatti anche i bambini, in maniera anche piuttosto frequente: un bambino su quattro soffre di disturbi del sonno.
Quando i disturbi del sonno colpiscono i bambini, le conseguenze possono affliggere tutto l’equilibrio familiare: un bambino che non riposa bene è infatti irritabile e meno equilibrato (provocando ripercussioni anche sulla sua vita sociale).
Senza tralasciare il fatto che un bambino che non dorme non fa dormire i genitori, che a loro volta possono accusare le conseguenze del mancato riposo anche di giorno.
E’ importante quindi riconoscere e trattare i disturbi del sonno in maniera precoce.
L’odontoiatra, quando opportunamente e specificatamente formato, può aiutare a diagnosticare i disturbi del sonno nei bambini, trattarli e prevenirli.
In Studio Cagnin, ad esempio, ci concentriamo sulla prevenzione.
Come per gli adulti, anche per i bambini possiamo evidenziare abitudini e comportamenti che possono causare o contribuire allo sviluppo dei disturbi del sonno.
Quali sono, allora, le regole di prevenzione dei disturbi del sonno nei bambini?
Le regole d’oro per far dormire i piccoli (e mamma e papà)
I disturbi del sonno hanno in genere un esordio in età neonatale e tendono poi a protrarsi anche negli anni successivi.
E’ durante i primi mesi e il primo anno di vita, quindi, che dobbiamo concentrarsi sul coltivare alcune buone abitudini di igiene del sonno.
Cosa possiamo fare, allora, per migliorare il sonno dei neonati?
Ci sono alcune abitudini che appaiono del tutto innocue ma che invece riducono la qualità del sonno dei neonati.
In particolare dovremmo ricordarci di:
evitare di stancare il neonato durante i periodi di veglia, che sono molto brevi (tra i 20 e i 40 minuti).
Questo arco di tempo dovrebbe essere dedicato all’accudimento e all’allattamento. Stancare il neonato significa non riconoscere i limiti delle capacità di interazione del bambino e stimolarlo troppo.Abituare il bambino ad addormentarsi da solo.
Quando il neonato è pronto a dormire, è bene metterlo subito a letto in modo da promuovere l’associazione sonno-letto, cercando di evitare quindi l’addormentamento in braccio.
I neonati che imparano ad addormentarsi da soli (senza ciuccio, latte, carillon, ecc.) saranno infatti maggiormente in grado di gestire in autonomia i fisiologici risvegli notturni.
Mettere a letto i bambini tra le 19.30 e le 20.30, quando la produzione di melatonina raggiunge il picco.
Far dormire il bambino a pancia in giù.
Per evitare pericoli è bene favorire l’addormentamento sulla schiena, su un materasso rigido e senza cuscino.
Creare una routine rassicurante da ripetere ogni sera.
Per esempio: cena, bagnetto, ninna nanna, cercando quindi di creare uno stacco con attività motorie o ludiche che possono eccitare i bimbi.
Conclusioni
Le competenze del Dr Cagnin possono aiutare adulti e bambini in un percorso di scoperta, diagnosi, prevenzione e trattamento dei disturbi del sonno.
Un sonno rigenerante è un elemento indispensabile per delle giornate positive e serene.
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